La costruzione dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore
Maria Sticchi Damiani - 2 dicembre 2010 - scarica il pdf

Responsabilità dei Ministri e delle istituzioni
“Noi Ministri riaffermiamo che l’istruzione superiore è una responsabilità pubblica. Ci impegniamo, nonostante il contesto economico difficile, ad assicurare che le istituzioni di istruzione superiore dispongano delle risorse necessarie entro un quadro definito e monitorato dalle autorità pubbliche. Rinnoviamo il nostro sostegno alla libertà accademica, così come all’autonomia ed alla responsabilità delle istituzioni, in quanto principi fondamentali dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore, e sottolineiamo il ruolo che le istituzioni svolgono per sviluppare società pacifiche e democratiche e per rafforzare la coesione sociale.”

Ruolo della comunità accademica
“Riconosciamo il ruolo chiave della comunità accademica – autorità di governo, docenti, ricercatori, personale tecnico amministrativo e studenti – nel realizzare uno Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore che offra agli studenti l’opportunità di acquisire conoscenze, abilità e competenze adeguate a progredire nella loro carriera lavorativa, nella loro vita di cittadini democratici e nella loro crescita personale.” (Dichiarazione di Budapest e Vienna, 11/12 marzo 2010)

Centralità dell’apprendimento
I corsi di studio sono progettati sulla base dei risultati di apprendimento desiderati (quanto gli studenti dovrebbero conoscere, comprendere o essere in grado di fare al termine del processo di apprendimento) e dei tempi di apprendimento previsti (crediti ECTS) (Il tempo di cui gli studenti hanno generalmente bisogno per svolgere tutte le attività di apprendimento (lezioni, seminari, esercitazioni, progetti, studio individuale, preparazione e svolgimento degli esami, ecc.) richieste per il raggiungimento dei risultati di apprendimento desiderati).

I corsi di studio sono realizzati:

- consentendo agli studenti di orientare il proprio iter formativo secondo le proprie esigenze.
- utilizzando metodi didattici efficaci,
- offrendo strutture didattiche e servizi di tutoraggio efficienti
(Guida ECTS, 2008)
 

Azioni e riforme comuni:

1. Una comune struttura dei titoli di studio basata su tre cicli:

- Primo ciclo: da 180 a 240 crediti
- Secondo ciclo: da 90 a 120 crediti
- Terzo ciclo: 3-4 anni
(Quadro dei titoli dello Spazio Europeo dell’Istruzione Superiore), 2005

Descrittori generali: Risultati generali di apprendimento per ciascun ciclo (Dublin Descriptors) basati su cinque elementi di base:

- Conoscenze e capacità di comprensione
- Utilizzazione delle conoscenze e capacità di comprensione
- Capacità di trarre conclusioni
- Abilità comunicative
- Capacità di apprendere

2. Procedure comuni per l’assicurazione della qualità – “Standard e linee guida per l’assicurazione della qualità nello SEIS” (2005)

L’assicurazione della qualità si propone il miglioramento continuo delle attività formative e la responsabilizzazione delle istituzioni verso l’esterno. A tal fine, comprende:

- una valutazione interna
- una revisione esterna
- la partecipazione degli studenti
- la pubblicazione dei risultati

3. Procedure comuni di riconoscimento – (Convenzione di Lisbona per il riconoscimento dei titoli e dei periodi di studio” 1997)

Principi di base :

- Diritto ad un equo riconoscimento
- Non discriminazione
- Criteri trasparenti, coerenti, affidabili
- Adeguata informazione sul titolo e sui sistemi nazionali
- Durata ragionevole del procedimento
- Possibilità di appello
- Rifiuto motivato in caso di differenza sostanziale
 

Politiche convergenti:


1. La mobilità degli studenti
“La mobilità deve essere l’elemento caratterizzante dello SEIS.
Chiediamo a ciascun paese di accrescere la mobilità, di assicurarne la qualità e di diversificarne tipologie ed ambiti. Nel 2020, almeno il 20% dei laureati nello SEIS dovranno aver avuto un’esperienza di mobilità all’estero per studio o per formazione.
In ciascuno dei tre cicli, la possibilità di effettuare un periodo di mobilità all’estero sarà incorporata nella struttura dei corsi di studio. Titoli e corsi congiunti così come le finestre di mobilità dovranno diventare una pratica comune.”

2. La dimensione sociale
“Il corpo studentesco che entra nell’istruzione superiore dovrebbe riflettere la diversità esistente nelle popolazioni europee.
Poniamo perciò in rilievo gli aspetti sociali dell’istruzione superiore e perseguiamo l’obiettivo di garantire a tutti pari opportunità per un’istruzione di qualità.
L’accesso all’istruzione superiore dovrà essere allargato, valorizzando il potenziale degli studenti provenienti da gruppi sociali sotto-rappresentati e garantendo condizioni adeguate per il completamento dei loro studi.”

3. L’occupabilità
“Poiché il mercato del lavoro richiede competenze sempre più elevate e trasversali, l’istruzione superiore dovrebbe fornire agli studenti le conoscenze avanzate, le abilità e le competenze di cui avranno bisogno nel corso delle loro vite lavorative.
L’occupabilità permette all’individuo di sfruttare pienamente le opportunità di un mercato del lavoro in continua trasformazione. Intendiamo impegnarci per una stretta collaborazione tra governi, istituzioni di istruzione superiore, parti sociali e studenti. Questo permetterà alle istituzioni di rispondere meglio ai bisogni dei datori di lavoro ed ai datori di lavoro di capire meglio le prospettive educative delle istituzioni.”

4. L’apprendimento permanente
“comporta il conseguimento di titoli, l’ampliamento delle conoscenze e della comprensione, l’acquisizione di nuove abilità e competenze, la propria crescita personale."

5 . L’apertura internazionale
“Chiediamo alle istituzioni di istruzione superiore europee di internazionalizzare ulteriormente le loro attività e di impegnarsi nella cooperazione globale per perseguire uno sviluppo sostenibile.”
(Comunicato di Lovanio, aprile 2009)

Obiettivi per il 2020

- Piena applicazione del principio condiviso che pone lo studente al centro del sistema
- Completamento in tutti i paesi partecipanti di tutte le azioni comuni (tre cicli, qualità, riconoscimento)
- Attuazione di politiche convergenti in tutte le aree identificate
- Raccolta di dati omogenei per mobilità e dimensione sociale, per identificare traguardi comuni (benchmarking) e monitorarne il raggiungimento